Programmare i corsi, progettare la didattica, coordinare direttamente le classi di studenti e i formatori, Flavio Giannini è il Responsabile della formazione e dello sviluppo dell’Academy UniPrisma, oltre ad essere in prima linea lui stesso un formatore.
Quale è il punto di forza del metodo di formazione dell’Academy?
Il mondo è cambiato velocemente negli ultimi anni, e la digitalizzazione ha corso veloce nelle nostre vite. L’insegnamento, come specchio della realtà, deve riflettere il mutamento del nostro modo di conoscere, percepire il mondo che ci circonda e gli strumenti che utilizziamo per farlo.
In UniPrisma il metodo di formazione che adottiamo usa con attenzione la tecnologia per creare una connessione con il mondo reale. Utilizziamo il confronto diretto, la partecipazione attiva, simulazioni individuali e in gruppo, per migliorare il livello di coinvolgimento nell’istruzione e far partecipare attivamente gli studenti. Il nostro obiettivo è di rendere i ragazzi pronti per essere autonomi e risolvere situazioni complesse nella maniera più efficiente possibile. L’esperienza in classe è vicina al mondo esterno che gli studenti andranno ad affrontare una volta concluso il corso.
Quale è secondo te la più grande sfida per un insegnante?
Per me la sfida più grande è quella di mettere a disposizione le mie esperienze per motivare e migliorare il giovane ragazzo, al fine di creargli un ambiente di apprendimento stimolante e coinvolgente.
Da adolescente ho iniziato a programmare, e ad oggi per passione e per curiosità continuo il mio processo di accrescimento. Vista la mia giovane età, non ho avuto un percorso facile di apprendimento, ma proprio per questo oggi penso di poter guidare al meglio i giovani sviluppatori e rendere loro il percorso più agevole. Soprattutto nel mondo tecnologico, imparare da chi si è formato su progetti reali, ha saputo risolvere problemi complessi, e ha lavorato in teamwork con altri professionisti, è un’enorme opportunità di crescita.
Quale è l’approccio giusto di un buon formatore?
Oggi, non penso sia più efficace la figura del docente autoritario, duro e inavvicinabile. Per trasmettere le proprie conoscenze in modo che lo studente possa assorbirle velocemente, basta parlare in modo semplice e chiaro, utilizzando un linguaggio simile a quello che utilizza quotidianamente e approcciando come con un collega del proprio team di lavoro.
Certo, trovare l’equilibrio tra autorità e prossimità è difficile, ma è necessario per creare fiducia. La prossimità si presenta in molte forme all’interno della classe e una di queste è un approccio reale, preparando gli studenti a lavorare in team, saper ascoltare e spiegare concetti complessi in modo chiaro.