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Blockchain. Centrale nella gestione delle risorse energetiche
Alessandro Polli – Settembre 14, 2018
Da qui una rapida diffusione nei prossimi anni delle smart grid, reti ibride in cui la rete elettrica coesiste con una rete dati, consentendo quindi una gestione «intelligente» del sistema sotto vari aspetti o funzionalità.
Infatti, le smart grid gestiscono in maniera ottimale il routing dell’energia, concetto mutuato dalle telecomunicazioni. In particolare, la smart grid è in grado di bilanciare efficientemente domanda e offerta di energia e fornisce banda dati con costi di gestione estremamente ridotti.
Inoltre, può individuare isole energetiche a diverse scale geografiche, integrarsi in svariate topologie di microgrid e connettersi agli Home Area Network, interfacciandosi con entità comunicative (router, dispositivi domotici, ecc.) sempre più presenti in uffici e abitazioni.
Nel passaggio dalla produzione centralizzata di energia alla generazione diffusa la blockchain, che consente di registrare in maniera sicura un vasto numero di microtransazioni, assume importanza fondamentale.
In Europa un primo progetto pilota è quello presentato da TenneT, operante nei Paesi Bassi e in gran parte della Germania. TenneT ha messo a punto un sistema decentralizzato di energy storage domestico, con sistemi di accumulo di energia domestica per il ridispacciamento forniti dalla tedesca Sonnen.
Anche in Italia registriamo parecchie iniziative in tema di integrazione tra generazione distribuita, smart grid e blockchain. Enerchain è un progetto messo a punto da Enel e E.ON. in collaborazione con la startup tedesca Ponton e altre 37 società europee allo scopo di semplificare lo scambio peer-to-peer di energia.
Lo scorso anno Eni – in collaborazione con BP e Wien Energy − ha varato un progetto pilota per lo sviluppo di una blockchain per gestire scambi di energia fra differenti soggetti. Nasce così Interbit, piattaforma sviluppata dalla canadese BTL e finalizzata all’e-commerce di energia intrinsecamente sicuro ed autogarantito.
L’architettura di Interbit risolve alcune delle criticità alla base del Bitcoin, in quanto permette di attivare e connettere fra di loro migliaia di blockchain per server. È quindi possibile gestire centinaia di migliaia di transazioni al secondo e scambi di ogni dimensione.
Infine Prosumer Chain di Estra, progetto nato in collaborazione con Apio, azienda attiva nel Internet of Things, sta sperimentando un sistema «in grado di parlare con impianti fotovoltaici, analizzatori di consumo e sistemi di storage», come chiarisce Lorenzo Di Berardino, co-fondatore di Apio. «Questo sistema può essere installato su un server locale e integrarsi con i sistemi energetici di un utente. L’obiettivo è trasformare questo server locale in un wallet di energia in grado di certificare e trasformare i valori letti in “energia digitale”, permettendone la condivisione con altri utenti».
Fonte: illuminotecnica.it