Il nuovo sistema è composto da un’imbragatura robotizzata supervisionata da una rete neurale in grado di personalizzare i programmi di rieducazione motoria
Una nuova tecnologia messa a punto dalla Scuola politecnica federale di Losanna gestisce i programmi di rieducazione motoria dei pazienti con problemi di deambulazione, consentendo di contenere il costo associato all’intervento di un team di fisioterapisti specializzati.
In caso di ictus, danni al midollo spinale o interventi ortopedici a carattere chirurgico, una fase di rieducazione motoria post-traumatica è indispensabile per ristabilire le normali funzionalità degli arti. In caso di particolari patologie, la rieducazione motoria non è sufficiente e si rende necessaria una vera e propria riabilitazione neuromotoria, cioè l’applicazione di metodi di riattivazione neuromuscolare, al fine di recuperare la mobilità o di ricercare risposte funzionali alternative.
Già da alcuni anni si sono diffuse speciali imbragature robotizzate, che tuttavia presentavano alcune criticità, in quanto non si adattavano alle specifiche problematiche motorie dei singoli pazienti. Il nuovo sistema, denominato RYSEN, è composto da un’imbragatura robotizzata supervisionata da una rete neurale, in grado di personalizzare i programmi di rieducazione motoria in base alle specifiche problematiche individuali.
Grazie ad una rete di sensori, RYSEN raccoglie informazioni sul peso del paziente, sul movimento degli arti inferiori, sull’andatura e sull’attività muscolare, alimentando una rete neurale. «L’algoritmo valuta la quantità ottimale di supporto al peso corporeo di ciascun paziente», spiega Grégoire Courtine, membro del team dell’Istituto di Losanna che ha progettato il dispositivo. Il programma di riabilitazione consente ai pazienti di ricostituire la massa muscolare persa e di riapprendere postura e movimento, gestendo la delicata fase di riorganizzazione cerebrale del movimento, senza intervento umano.
Fonte: New Scientist