Rosanna Greco, 25 anni, è studentessa del corso di laurea magistrale in Artificial Intelligence and Robotics del dipartimento di Ingegneria Informatica, Automatica e Gestionale “Antonio Ruberti” dell’Università Sapienza di Roma. Fa parte della squadra SPQR RoboCup Team, e insieme ai suoi compagni parteciperà alla RoboCup 2022.
Cosa significa per te poter partecipare a RoboCup 2022?
Per me la RoboCup costituisce una grande opportunità per conoscere le reali applicazioni di ciò che studiamo durante il nostro percorso. Ci dà modo di entrare in contatto con studenti e professionisti del settore, di confrontarci con loro e condividere un’esperienza stimolante. Ritengo che mediante questa competizione si offra anche al pubblico la possibilità di conoscere alcune interessanti applicazioni dell’AI, mostrando qualcosa di semplice e rivoluzionario al tempo stesso e dando modo ai più giovani di appassionarsi.
Per quali aspetti pensi che RoboCup sia importante per la ricerca nei campi della Robotica e dell’Intelligenza Artificiale?
Ritengo sia importante perché costituisce un pretesto per mettere in pratica concetti che trovano la propria applicazione in diversi campi. In un gioco apparentemente semplice come il calcio, entrano in gioco meccanismi complessi, tra cui gli algoritmi di coordinazione, il reinforcement learning e diverse tecniche di computer vision utili alla localizzazione ed al riconoscimento della palla.
Cosa ti appassiona di più dell’evento?
Oltre alla possibilità di scoprire le applicazioni reali della materia che studio, mi appassiona l’idea di confrontarmi con le altre squadre che parteciperanno. Dopo le difficoltà incontrate negli ultimi anni a causa della pandemia, ritengo che sia importante avere modo di condividere momenti emozionanti, che contribuiscono alla crescita professionale e personale.
Quale è uno dei momenti più belli che ricordi dalle passate partecipazioni?
Purtroppo ho avuto modo di partecipare solo alla competizione tenutasi lo scorso anno che, a causa della pandemia, era costituita da una serie di challenge che hanno sostituito il consueto torneo. Ogni squadra ha partecipato trasmettendo le diverse prove in diretta streaming e noi siamo stati ospitati nel prestigioso Centro Studi e Ricerche Enrico Fermi. Ho avuto l’occasione di ampliare le mie conoscenze e di imparare a lavorare in un team coeso. Uno dei momenti più belli è stato quello in cui abbiamo guardato tutti insieme la semifinale della 1vs1 challenge, in diretta streaming da Zurigo, giocata contro gli HTWK Robots.
Quali pensi possano essere gli sviluppi futuri di questa manifestazione?
Lo scopo finale della RoboCup è quello di giocare nel 2050 una partita tra una squadra di robot umanoidi completamente autonomi e i vincitori umani della coppia del mondo, seguendo le linee guida della FIFA. Dunque credo che si evolverà integrando regole sempre più simili a quelle del gioco del calcio. Ad esempio, a partire da quest’anno i robot dovranno essere in grado di capire alcune situazioni di gioco semplicemente ascoltando il fischio dell’arbitro.